Inno alla Vergine
(Dante, Paradiso XXXIII)
Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
tu sé colei che l'umana natura nobilitasti sì,
che 'l suo fattore,
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amor
e per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui sé a noi meridiana face di caritate,
e giuso, intra i mortali,
sé di speranza fontana vivace.
Donna, sé tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua distanza vuol volare sanz' ali.
La tua benignità non pur soccorre a chi domanda,
ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia,
in te pietate, in te magnificenza,
in te s'aduna quantunque in cretura è di bontate.
Spesso, in questi giorni, mi sono trovata a pensare che volto avesse la Madonna...quale fosse la sua faccia di giovane donna quando dette la vita a Nostro Signore, quale la sua espressione, quando più avanti negli anni guardava suo figlio crescere...
Era una donna...come me, come tante altre...era una mamma...ed è per questo che la sento vicina e rivolgo sempre a Lei le mie preghiere, perchè sono sicura che amorevolmente le accoglie, come una madre che in ogni momento, anche se da lontano, veglia sui suoi figli.
A chi lo dici.. io anche.. fin da piccola le ho sempre rivolte a lei.. Un abbraccio
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