DORMIRE
Vorrei imitare
questo paese
adagiato
nel suo camice
di neve.
G.Ungaretti (Santa Maria La Longa 1916)
Mentre dormi ti proteggo
e ti sfioro con le dita
ti respiro e ti trattengo
per averti per sempre
Oltre il tempo di questo momento
arrivo in fondo ai tuoi occhi
quando mi abbracci e sorridi
se mi stringi forte fino a ricambiarmi l'anima
Questa notte senza luna adesso
vola.. tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola
Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri
Tu che sei nei miei giorni
certezza, emozione
Nell'incanto di tutti i silenzi
che gridano vita
sei il canto che libera gioia
sei il rifugio, la passione
Con speranza e devozione
io ti vado a celebrare
come un prete sull'altare
io ti voglio celebrare
come un prete sull'altare
Questa notte ancora vola
tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola
Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri
Sta arrivando il mattino
stammi ancora vicino
sta piovendo
e non ti vuoi svegliare
resta ancora resta per favore
e guarda come...
vola tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola
Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri
Vola... Adesso vola
Oltre tutte le stelle
alla fine del mondo
vedrai, i nostri sogni diventano veri!
venerdì 23 aprile 2010
sabato 3 aprile 2010
Pulcini pasquali!!!
In occasione delle feste pasquali con mio figlio ci siamo divertiti a creare dei pulcini di marzapane.
Sono graziosi da vedere e da regalare...anche se è un peccato mangiarli!!!
per la loro realizzazione serve soltanto un panetto di marzapane e coloranti alimentari (giallo e rosso)...e un pò di pazienza e fantasia.
Abbiamo seguito le direttivedel sito www.topmarks.co.uk/Easter/BunniesAndChicks.aspx
giovedì 1 aprile 2010
BUONA PASQUA
Trovo questo testo molto toccante, lo uso ,quindi, per augurare a tutti una serena Pasqua.
PASQUA, FESTA DEI MACIGNI ROTOLATI
Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni
giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno
rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa
all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che
opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che
impedisce la comunicazione con l'altro.
E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio,
della disperazione, del peccato.
Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli
incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno
di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno
del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che
contrassegnò la resurrezione di Cristo.
(Tonino Bello, da "Pietre di Scarto")
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